Storia di un odontotecnico
Luigi, 55 anni, odontotecnico da sempre.
Titolare del laboratorio DentalLab snc da vent’ anni. Fondato con Mario, giovane collega con il quale ha imparato il mestiere nell’unico laboratorio della provincia dove sono cresciuti. Bei tempi, sedici anni, mangiare gesso e respirare resina per otto ore al giorno. Paga neanche a parlarne “e ringrazia che qualcuno ti sta insegnando un mestiere”.
Mario ha lottato per dieci anni.
All’inizio erano soci perfetti, complici, poi non ha più resistito alla pressione, alle nottate al sapore di monomero. Muffole da cuocere. Ceramiche crepate e fusioni da rifare.
Ha mollato Luigi ed è andato in cerca del suo io interiore in India.
Non si sono più sentiti da quel giorno.
Luigi? Una pietra nel fiume. Finché resta in quelle quattro mura non si pone domande. Una missione, rispettare tutte le consegne del giorno successivo.
Ha la scorza dura, sopravvissuto a tutto. Crisi economiche,pandemie, clienti persi, bollette alle stelle, dazi, causa con un dipendente, matrimonio fallito.
Ora deve fare i conti con questa nuova roba, ne parlano tutti, forse non è più così tanto nuova però per Luigi resta qualcosa che non capisce fino in fondo.
Il digitale. Qualcuno lo chiama cad cam.
Lui continua a definirlo, “fare i denti con il mouse” click click.
Alcuni suoi clienti hanno comprato lo scanner intraorale, non prendono più le scansioni con l’alginato o il silicone ma inviano file digitali. Si è adeguato, computer, software, postazione. Soldi usciti dalle sue tasche che non sa come né se ritorneranno.
Luigi è bravo nel suo lavoro, conosce i denti e sa plasmare le forme. Però di quel pc, mouse e tastiera ci capisce poco. Ha fatto anche un corso ma era più impegnato a giudicare il ventenne che spiegava piuttosto che capire quello che gli stava dicendo.
Ha trovato un ragazzo, bravissimo. Appena uscito da scuola, contratto di apprendistato. Gli ha pagato il corso per imparare il software, e gli ha insegnato a modellare i denti secondo il suo punto di vista.
Il ragazzo però era ambizioso, dopo un anno l’ha lasciato a piedi per andare in un’azienda più grossa. Contratto a tempo indeterminato e tanti saluti.
Martedì sera, è in laboratorio dalle 5 di mattina. Ha iniziato presto perchè quella sera l’Inter gioca la semifinale di Champions contro il Manchester City. Il figlio Marco lo ha pregato in tutti i modi di vederla insieme.
Ha corso tutto il giorno, concentrato come una macchina. Tutto perfetto. Tutto pronto per le consegne di domani. Ore 19.30. Un ultimo controllo.
Lo sguardo finisce sul pc.
Non ha controllato i file in entrata. Apre il pc, pregando che non siano arrivati troppi ordini.
Due circolari superiori, tre singole avvitate e cinque provvisori.
Consegna Lunedì.
Non può rimandare la consegna, il cliente è troppo importante.
Ore 19.45, ormai deve andare, tra un’ ora e un quarto inizia la partita. Spera che in tangenziale non ci sia traffico.
Il bambino la chiama al telefono, chiedendogli dove sia, il pre partita era già iniziato da un pezzo.
Chiude il portatile e vola a casa. La testa è su quei maledetti ordini.
Guida senza pensare come se fosse un automa. L’incidente appena prima dell’uscita crea qualche centinaio di metri di coda, quel tanto che basta per aumentare l’ansia e il nervosismo.
Arriva a casa alle 21:15. La partita è già iniziata. Il figlio imbronciato non lo saluta.
Si mette sul divano e progetta.
Un occhio sul pc, l’altro sulla partita. La mente verso il piccolo che ha deluso anche oggi.
Un maledetto scan abutment da allineare gli ha fatto perdere il primo gol. Il secondo l’ha visto troppo tardi perché era impegnato nella pulizia di una preparazione sporca.
Report finale
Partita non vista
ascoltata con disattenzione
Progettato solo un circolare
Il resto domani mattina alle 04:00.
Disconnessione quotidiana
Anche questa sera, nessun segno di contatto con la sua famiglia
+200%
Stress e malessere
Torniamo indietro di qualche ora, stesso Martedì, giornata passata nello stesso identico modo.
Apre il pc, si accorge dei lavori urgenti.
Esporta i file, crea una cartella zip e la carica sul cloud di Millout.
Chiude il pc mentre esce dal laboratorio invia un whatsapp :
“caricati ora 2 circolari e qualche singola, non ho controllato, mi fido di voi”.
Testa vuota.
C’è traffico ma è sereno. Arriva a casa 5 minuti prima che inizi la partita. Un bacio alla moglie, birretta fresca e si lascia andare sul divano. Il bambino è felice, lui di più.
Report finale
Partita vista
corde vocali infiammate per aver esultato troppo.
24 h.
I progetti saranno tutti pronti entro 24h.
Finalmente insieme
Finalmente una sera in cui anche la moglie si è unita a festeggiare con loro.
-200%
Stress e malessere